Pietro Lo Monaco
Pietro Lo Monaco

“Abbiamo convocato in tutta fretta questa conferenza stampa per fare chiarezza. In questi due anni ho sempre parlato a carte scoperte. Non sono un imprenditore che ha interessi a Messina, dove non ho alcun tornaconto. La mia famiglia ha sempre vissuto qui. Mi definisco più terrone, messinese e siciliano di chi si crede tale. Quando ho preso questa squadra lavoravo altrove. L’ho acquistata su pressione di mio figlio e perché altri spingevano in tal senso. Ho visto come era combinata la società: era da pazzi pensare di rilevarla in quelle condizioni, piena di debiti. L’abbiamo rilevata dal signor Lello Manfredi. Abbiamo trovato uno stadio abbandonato a sé stesso. Soltanto per insediarci abbiamo investito 120.000 €. Ancora oggi paghiamo qualche debito, a distanza di cinque o sei anni. Ma l’obiettivo era risanarla e ci siamo riusciti. E nel frattempo dal punto di vista tecnico abbiamo vinto due campionati. Abbiamo avuto le capacità per farlo. Tra prima squadra, nove squadre di settore giovanile e dipendenti questa società coinvolge circa 370 persone. Fino a poco tempo fa era impensabile ottenere un posto in un campionato di assoluto livello, probabilmente superiore alla serie B per via dei grandi centri coinvolti. Giocheremo contro il Lecce, la Salernitana, la Reggina, la Juve Stabia. Non giocherà più contro il Noto o il Ribera, con tutto il rispetto per loro. Per fare calcio però ci vogliono strutture. Il San Filippo è di proprietà del Comune ed attualmente è nell’abbandono più totale. Ci sarebbero tanti interventi da fare, con un esborso economico notevole. In questi due anni abbiamo manifestato i nostri problemi all’Amministrazione. Abbiamo effettuato interventi di manutenzione straordinaria, ad esempio per il rifacimento delle panchine. Avremmo dovuto ricevere un rimborso. Riceviamo bollette dell’Enel molto elevate. Abbiamo chiesto al Comune di metterci in condizione di pagare soltanto i nostri consumi mentre non c’è neppure un contatore dedicato. I ragazzi del vivaio sono stati costretti a recarsi a Monforte San Giorgio, accompagnati dai loro genitori.

Stadio S. Filippo
Stadio S. Filippo

Avevamo chiesto due aree al Comune, una individuabile nel parcheggio a monte dello stadio ed una a valle. Avevamo presentato i progetti, ma ci hanno comunicato lunedì che adesso non possono esserci più concesse. E da un mese attendiamo 16 metri di guard-rail, che doveva fornire una ditta di Avellino, per la definitiva ricostruzione della strada che sovrasta lo stadio. L’anno scorso, da neopromossa, abbiamo ottenuto una deroga per l’impianto di illuminazione, che quest’anno invece si dovrà ripristinare: occorrono 93.000 €. Manca poi anche la video-sorveglianza. Il 31 agosto è previsto l’esordio in campionato. Non potremmo certo andare a giocare a Reggio Calabria o a Catania. Il comodato d’uso dovrà essere rinnovato da settembre 2014 a settembre 2015. Il giorno dopo però abbiamo appreso che lo stadio è stato concesso ad una ditta di Catania dal 6 luglio al 6 agosto del prossimo anno. Questa è una leggerezza pazzesca. Non possiamo certo rinunciare all’impianto, agli uffici, alla foresteria, con il rischio di pregiudizio del manto erboso. A Catania Ligabue poi ha distrutto il manto erboso ed ancora contano i danni. È fuori da ogni logica parlare con una società, la squadra della città, che rappresenta il cuore e la fede di tanti messinesi, ed il giorno dopo prendere accordi con altri. Mi sono sentito preso per i fondelli. Oggi avevamo appuntamento per la verifica degli impianti di illuminazione. Poi c’è anche la risposta della tifoseria assolutamente insufficiente. Ho lanciato una provocazione due mesi fa, chiedendo almeno 3.000 abbonati, per averne il doppio ogni domenica. Ad oggi siamo incredibilmente distanti ma in tal senso confido sempre nella risposta della gente. Ho preso questa decisione perchè è inammissibile questo comportamento delle Istituzioni. Non c’è rispetto, non c’è riguardo per noi. I concerti peraltro non portano un indotto sufficiente. Vendendo 60.000 biglietti potranno ricavare 3 milioni di euro ma dubito che la ricaduta per la città sia davvero così rilevante. Evidentemente il ritorno è soprattutto per gli organizzatori. Ricordo quando nel gennaio 2009 ho organizzato Juventus-Monaco e ho dovuto chiedere la disponibilità dello stadio proprio a Manfredi. Con lui siamo ancora in causa, per una somma di 64.000 € che sostiene gli deve essere versata dalla società. Abbiamo dimostrato la nostra disponibilità, iscrivendo la squadra con un ingente sforzo. Metto in mano al sindaco ed ai suoi uomini l’ACR. Spero abbiano la lucidità e la passione per dotare di una guida adeguata questo club. Ringrazio tutti e mi fermo qui. Al Comune chiedo di mettere a norma lo stadio e garantirci una struttura per gli allenamenti. Non sono disposto ad accettare questa delibera comunque”.
dal sito: Messinasportiva.it