Akragas ad un passo dalla retrocessione. Altra sconfitta su rigore subito al 95°.

E’ proprio una mal’annata, come si dice dalle nostre parti. Questa è stata un’annata difficile sin dall’inizio, tolta la parentesi del precampionato confortante ed illusorio, conclusosi con la vittoria in Coppa Italia con il Licata a cui i biancazzurri hanno inflitto un sonoro 4-0, poi il nulla. Tra errori, sfortuna ed errori arbitrali s’è visto di tutto.

Questo pomeriggio l’Akragas di Favarin affronta in una sfida salvezza la penultima della classe, quel Sant’Agata che, all’andata, in rimonta superò i giganti a domicilio, sugli sviluppi di due calci piazzati, togliendo di fatto il sapore della vittoria agli agrigentini passati in vantaggio con Grillo nel primo tempo.

Il tecnico dell’Akragas non può disporre di Rechichi, Palazzolo, Di Rienzo e Salvia, mentre per Tuccio e Meola c’è solo la panchina. Solito modulo 3-5-2, con Di Modugno, De Marino e Prestigiacomo (il migliore in campo), in difesa, Nguigne e Di Stefano esterni, Pusic in cabina di regia, Sinatra e Lo Faso (eccellente la sua gara), mezz’ale, Mudrinski e Christopouolos in attacco.

Il fantasista Lo Faso è in grande spolvero e disputa un ottima gara e già al 2° serve un delizioso assist per Mudrinski che segna, ma è tutto fermo perchè il primo assistente D’Orto di Busto Arsizio, segnala l’offside. Al 7° Lo Faso su punizione dalla trequarti cerca e trova la testa del gigante Prestigiacomo che colpisce troppo debolmente e Minguzzi para agevolmente. Al 10° Nguigne supera un avversario in area di rigore ospite guadagna il fondo e tira forte, Minguzzi respinge verso l’area dove però non ci sono maglie biancazzurre per il tapin vincente. Buona occasione sprecata per l’Akragas. Al 31° primo vero grossolano errore del direttore di gara Gambacurta di Enna (a proposito non ci è sembrata molto opportuna la scelta di un fischietto proveniente dalla sede di un’altra squadra impelagata nella lotta per non retrocedere esattamente come Akragas e Sant’Agata). Lo Faso in proiezione offensiva, subisce fallo da tre giocatori messinesi che gli rubano palla e ripartono in attacco, sfera che termina dalle parti di Catalano che dai 20 metri trova l’angolino giusto alla sinistra di Dregan e porta in vantaggio il Sant’Agata, tra la disperazione del pubblico agrigentino che ancora una volta si vede defraudato da una ingiusta decisione arbitrale che penalizza la squadra di casa. Al 39° sempre Lo Faso con la punta del piede supera Perez che lo colpisce al polpaccio in piena area di rigore e per Gambacurta è penalty. Sul dischetto si presenta Mudrinski che realizza senza esitazioni.

Nella ripresa, ancora Lo Faso con un gran tiro al volo al limite che fa gridare al gol ma Minguzzi si supera e respinge. Sulla ribattuta si catapulta Christopoulos che segna ma anche questa volta l’assistente segnala il fuorigioco. Al 60° ancora un’acrobazia di Mudrinski, dopo un’azione sull’asse Prestigiacomo – Lo Faso, con il cross di Christopoulos e la conclusione del serbo che viene murata da un difensore.

Al 75° Favarin toglie dal campo, l’unico giocatore in grado di creare pericoli al Sant’Agata, Lo Faso. Secondo noi, prende un abbaglio perchè i padroni di casa che devono vincerla questa gara se aspirano ancora almeno ai playout non possono fare a meno del fantasista palermitano, che ultimamente si sta mostrando in salute. Ed in effetti esce Lo Faso e l’Akragas ammaina bandiera.

All’85° Lo Curto lancia a rete Meola che può e deve segnare, ma il nuovo entrato non è in grande forma e calcia malissimo di sinistro non accorgendosi neanche di Mudrinski al centro dell’area di rigore che si dispera con lui per non aver ricevuto la sfera.

Il Sant’Agata dal canto suo prova a vincerla, nonostante le avanzate dell’Akragas ed al 91° si guadagna un rigore per atterramento da parte di Nguigne di un proprio giocatore strattonato dopo un cross. Gambacurta di Enna, dunque concede la massima punizione ed espelle Nguigne. A questo punto si scatena il parapiglia e si vedono sventolare cartellini all’indirizzo di una e dell’altra parte. A farne le spese più grosse, ovviamente l’Akragas perchè il direttore di gara ne butta fuori altri due, Tuccio prima che si batta il penalty e Lo Curto dopo. Sul dischetto va Faccetti che realizza la rete del sorpasso, di fatto regalando 3 punti preziosi ai suoi in vista della lotta salvezza.

Per l’Akragas ancora un’occasione sciupata per tentare l’impossibile salvezza anche attraverso la lotteria del playout. Oggi, ad onor del vero, non vincendo neanche con la penultima in classifica non vediamo proprio come e con chi i giganti possano guadagnare i punti utili per raggiungere l’obiettivo. La retrocessione ormai è solo una questione di matematica.

IL TABELLINO. AKRAGAS – SANT’AGATA 1-2 (1-1)

Akragas (3-5-2). Dregan; Di Modugno, De Marino, Prestigiacomo; Nguigne, Sinatra (75° Meola), Pusic, Lo Faso (75° Sofrà), Di Stefano (68° Lo Curto); Mudrinski, Christopoulos (64° Tuccio). All. Favarin (Gerlero, Oproiescu, Ferrigno, Di Mora, Centorbi).

Sant’Agata (4-3-3). Minguzzi; Leonardi (46° Gaffuri), Brugaletta, Perez, Nunzi; Fricano, Abbate (71° Ziello), Bova; Catalano (87° Hernida), Pussetto (87° Padovano), Dorato (71° Faccetti). All. Ferraro (Polizzi, Fontana, Demoleon, Visentin).

Terna arbitrale. Valerio Gambacurta di Enna, coadiuvato da Luigi Fabrizio D’Orto di Busto Arsizio e Matteo Cappelletti di Lodi.

Reti. 31° Catalano (S); 41° Mudrinski rig. (A); 93° Faccetti rig. (A).

Espulsi. 91° Nguigne (A); 93° Meola (A); 95° Lo Curto (A).

Ammoniti. 21° Prestigiacomo (A); 40° Brugaletta (S); 55° Fricano (S); 59° Mudrinski (A); 66° Nguigne (A); 73° Tuccio (A); 94° Faccetti(S).

Angoli. 1-7

Recuperi tempo. 1′ + 8′ (assegnati 4)