Il calcio dilettantistico, molto presto, potrebbe subire una profonda trasformazione.
Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ritiene che l’attuale struttura dei tornei non sia più in grado di garantire la sostenibilità economica di un sistema in evidente crisi.
Per questo, è stato delineato un progetto di revisione complessiva che interesserà Serie A, B, C e D, con l’obiettivo di implementarlo entro la stagione 2024/2025.

Per quanto riguarda i campionati dilettantistici, la nuova riforma prevede la nascita di una Serie D Élite, inizialmente composta da 36 squadre e destinata ad ampliarsi fino a 54 nel corso delle stagioni.
Questa nuova categoria agirebbe come una divisione intermedia tra la Serie C e la tradizionale Serie D, permettendo un graduale percorso di crescita per le squadre più ambiziose.

La riforma dei campionati è guidata da tre obiettivi principali:

  1. Sostenibilità economica: riducendo il numero di squadre e introducendo il semiprofessionismo, si mira a contenere i costi di gestione dei club e garantire una maggiore stabilità finanziaria.
  2. Maggiore competitività: un numero inferiore di squadre per ogni campionato dovrebbe favorire un livello di gioco più alto e una competizione più equilibrata.
  3. Valorizzazione dei giovani talenti: con regole specifiche e incentivi economici, la riforma punta a promuovere l’impiego di giovani calciatori italiani, invertendo la tendenza attuale che vede una crescente dipendenza dai giocatori stranieri

La volontà di Gravina di intervenire su un modello ormai superato potrebbe rappresentare il primo passo verso un calcio italiano capace di affrontare le sfide del futuro senza rinunciare alla propria identità.