
Il presidente dell’Aiac di Catania Renato Marletta che nel corso della stagione appena conclusasi ha ricoperto, per pochi giorni, anche il ruolo di direttore sportivo dell’Acireale. “Secondo me è un ‘operazione impossibile dal punto di vista federale – dichiara-, in quanto non si parla di trasferimento ma di fusione, cosa impossibile dato che non si tratta di Comuni confinanti. Per me è tutta una montatura, una trovata pubblicitaria. Inoltre, per iscriversi al campionato bisogna pagare i debiti e l’Acireale ha attualmente circa 45mila di euro da pagare ai giocatori per le stagioni passate, senza calcolare le nuove vertenze. Anche il Ribera ha debiti pregressi che ammonterebbero a circa 100mila euro. Poi– continua- c’è il fatto che l’Acireale è una Srl ed in quanto tale non può improvvisamente assumere la denominazione di associazione sportiva dilettantistica, perché ormai il marchio è depositato. Oggi poi emerge un’altra cosa più importante:l’Acireale è senza campo. La decisione ultima– precisa Marletta- spetta al presidente federale,solo Abete può fare tutto, ma prima bisogna che Acireale e Ribera azzerino i debiti, in caso contrario non possono iscriversi ai campionati. Il termine di scadenza è fissato per il 5 luglio”. Per quanto concerne la formula del trasferimento del titolo, il presidente dell’Aiac di Catania aggiunge: “ Non esiste il trasferimento in questo caso. Il trasferimento, infatti, si può effettuare tra squadre appartenenti a zone limitrofe. L’altra alternativa sarebbe la fusione con la squadra maggiore che assorbe quella minore e si decide la nuova denominazione,ma questo è possibile tra società della stessa provincia o di territori confinanti. Tutto si potrebbe fare qualora Abete decidesse di stravolgere il regolamento, ma creerebbe un precedente. Io penso che si stia giocando con l’intelligenza delle persone che conoscono il regolamento, senza contare che si stanno prendendo in giro le due tifoserie”.